Claudia Zedda

Quando l’editore mi chiese, nel lontano settembre 2008 se avessi intenzione di pubblicare altro, oltre quello che poi sarebbe diventato Creature fantastiche in Sardegna, ricordo di aver fatto spallucce e di aver pensato: “Già è tanto se uscirò con quello”.[adsenseyu1]

Il mio piccolo Creature fantastiche è uscito, è diventato grande e ha venduto quasi settecento copie (niente male mi dico per un’opera prima dell’ultima sconosciuta) e sembra essere intenzionato a stringere un buon legame con il nuovo libro che verrà. Una raccolta di articoli, editi ed inediti, che parleranno ovviamente di Sardegna, di tradizione, di mito e sogno.

Ieri ho consegnato il fardello in casa editrice. Questa volta niente manoscritto, un più freddo cd. Certo l’emozione della carta sfogliata è più calda, più profumata eppure, manoscritto stretto al petto o no, la tensione c’era tutta, uguale al primo giorno, uguale a quella che sarà per l’ultimo.

[adsenseyu1]

Titolo, indice, capitoli, immagini, copertina, tutto dentro un disco brillante come un sogno, scintillante come una speranza, in attesa di ricevere un cenno d’assenso e un invito alla pubblicazione. Poi saranno ancora presentazioni e andare e venire d’illusioni.

Ma già abbandono il secondo nato e abbraccio l’idea del terzo. Meraviglioso divenire, che non mi consente mai di fermarmi.

A fine mese qualche anteprima. Incroci le dita.

[adsenseyu1]