Storia nuragica e prenuragica? No grazie

Non è che il passato sia meglio del presente, ma, ricordo d’averlo letto da qualche parte, un popolo senza radici e senza storia è un popolo senza futuro. D’altronde se non sai da dove vieni, avrai sempre qualche vago dubbio sul dove andare, e lo stato confusionale con il quale l’isola avanza dovrebbe far riflettere.

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Dovrebbe, perché le notizie degli ultimi giorni hanno fatto riflettere me, il mio vicino di casa, il panettiere e qualche amico sparpagliato qua e là. In fondo il Governatore che gioca a specchio riflesso con il Coordinatore regionale del partito, tira molto di più della storia millenaria di Sardegna.

Ovviamente, guarda la novità, parlo del popolo sardo e della sua storia, quella con la S maiuscola, la pre nuragica e nuragica. Il 27 maggio, caffè sulla scrivania e cuscino ancora stampato in faccia, leggo questa notizia: “Decine di reperti archeologici ritrovati in un capannone a Macomer”; oggi, capigliatura ancora sconvolta dal sonno e caffe macchiato accanto al portatile leggo quest’altra: “Archeologia: allarme per tomba preistorica in Sardegna a rischio scomparsa” e penso che c’è qualcosa che non va. Ma si stanno finendo di ri…mbabire tutti?

Sorvolo sulla notizia fresca fresca della vendita di parte dell’isola di Santo Stefano (arcipelago de La Maddalena tanto per intenderci) ad un imprenditorino romano che aveva 90 milioni di euro da spendere  e faccio il punto della questione.

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La tomba in pericolo è la Domus di Mandras, datata IV – III millennio a.C., si trova nel territorio di Ardauli e non è una tomba qualsiasi, per quanto anche quelle a mio parare andrebbero tutelate. E’ una sciccheria di ocra rossa, e tieniti forte, i dipinti al suo interno pare riproducano l’intelaiatura delle capanne preistoriche dei nostri lontani parenti. In Sardegna sembra che come la Domus di Mandras non ce ne siano, ma chi di dovere sa che tesoro è chiamato a tutelare? Se diamo per vero quel che dice il pezzo “La tomba dipinta di Mandras” su Archeologia Viva e le foto che circolano online, pare proprio di no. La nostra grotta di Lascaux non è solo allagata (e fin qui niente di strano, le domus sarde e le pitture prenuragiche isolane da decenni hanno imparato a nuotare), ma è anche aggredita dalla fantasiosa e insistente vegetazione locale.

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D’altronde di soldi non ce ne sono, o meglio, quelli che ci sono (e ci sono, ma la politica nazionale li spende per la tutela di beni non esattamente culturali) non si sa bene che fine facciano e mentre l’isola sfoglia una margheritina domandandosi “Salvo la tomba di Mandras, non salvo la tomba di Mandras” c’è chi libri di archeologia alla mano gioca a fare la Lara Croft dei poveri e accumula 38 sacchetti contenenti decine di reperti che si suppone di epoca nuragica, oggettini di selce e ossidiana e mascelloni di animali non meglio specificati, privando me, privando te, e il mediterraneo tutto di tasselli indispensabili per la ricostruzione della nostra storia.

Io, tra il vedere ed il non vedere, a breve andrò a visitare questa delizia soffiata di rosso, sia mai che la chiudano ermeticamente a mo di contenitore della Tupperware!

Per approfondimenti: http://www.ugr.es/~arqueologyterritorio/PDF3/Loi.pdf

Photo Credit: http://www.gentedisardegna.it/

@EssereFreelance

4 Comments
  • simonetta
    Maggio 31, 2012

    Brava Claudia! Lo spettacolo dei due “galli” che si beccano è decisamente vomitevole, cosi’ come l’oggetto della disputa : la nomina di una persona con un curriculum non certo all’altezza del ruolo che deve ricoprire.

    Con i tesori lasciati dai nostri avi potremo vivere di rendita, se riuscissimo a renderli fruibili e a pubblizzarli degnamente.

    Visto il tuo interesse per i tesori nascosti ti segnalo, se non l’hai ancora visitato,il sito paleontologico di Genoni:
    http://www.parcgenoni.it/, un museo a cielo aperto, poco conosciuto e poco pubblizzato.

  • Kalaris
    Giugno 1, 2012

    🙂 Grazie per la segnalazione Simonetta. Sono sempre alla ricerca di nuovi luoghi e ti confesso una cosa… c’è stato un tempo in cui ho creduto che prima o poi i siti a cinque stelle da visitare sulla nostra isola sarebbero finiti, ora so per certo che più si cerca, più si trova in questo gioiellino grezzo tutto mediterraneo.
    A presto!

  • Marcello
    Giugno 13, 2012

    Salvarne una a tralasciare le altre sarebbe un grosso errore, lo straordinario ipogeo di Mandras alla fine non è messo male come sembri- ho visto di persona il sito avendo realizzato il servizio fotografico per Archeologia Viva-, a parer mio, se lo paragoniamo a Pubusattile (aggredito dalle muffe)S’incantu (le pitture vanno a scomparire) Mandra Antine (sott’acqua da sempre) oppure la tomba VI di Sos Furrighesos……. diciamo alla fine che Mandras non è moribonda.
    Bisognerebbe evitare di fare figli e figliastri andrebbero salvaguardati tutti indistintamente ma purtroppo questa è una guerra tra poveri, chi può tenta di “coltivere il il proprio orticello”,
    bisognerebbe lanciare una campagna d’allarme generale per la salvaguardia di tutto il nostro patrimonio archeologico.

  • Kalaris
    Giugno 13, 2012

    Assolutamente concorde. Per cui non posso che ringraziarti per il tuo intervento. E’ la nostra storia in pericolo, non un solo suo tassello: parlarne a mio parere è un buon modo per risvegliare il pubblico interesse.

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