New York Times al profumo di Costamolino

costamolino

Timido e pudico si mostra sulle pagine del New York Times. Il vermentino delle cantine Argiolas prende il largo e si presenta all’America come eccezionale incontro fra qualità  e prezzo. E a noi che il Costamolino già  lo beviamo da tempo, non resta che dire.. bella scoperta!
[adsenseyu1]

Io già lo sapevo, ma le cose vanno così. Perché un prodotto della tua terra sia definito eccezionale, serve che un signore con il nome altisonante, meglio ancora se straniero e di terra lontana, lo scopra e lo trovi insuperabile. Presto o tardi è successo anche al Costamolino, Vermentino di Sardegna acostamolino-vermentino Denominazione di Origine Controllata.

Non un Vermentino qualsiasi; ha accompagnato l’evolversi di diverse  fantastiche mie vacanze. Ultima fra tutte quella a Cannigione, accompagnando, è rigoroso ricordarlo, una fregola che ha fatto la storia. Ma non perdiamo il filo del discorso, cosa già tanto facile quando si parla di vini.

Il signor Eric Asimov (che il nome sia altisonante glielo dobbiamo proprio concedere)  ha scoperto sul finire dell’estate il Costamolino e l’ha voluto presentare a tutti gli USA, con l’unico mezzo che conosceva, niente meno che con un articolo sul New York Times.

Un bel colpo per le cantine Argiolas di Serdiana, che nell’articolo Italian White sto Silence the Snickers viene descritta come dimora di un vino che niente ha da invidiare a quelli della Provenza, Toscana, California e già  di li. Meglio ancora, il rapporto fra qualità e prezzo è fra i migliori del mercato.

Nella classifica inoltre sono presenti tra i primi 10 vini, altri tre eccezionali nettari sardi: il Bhitia di Feudi dellaMedusa, il Prendas delle Cantine di Dolianova, il Piero Mancini della Mancini Argiolas.

 

Fa strano che si debba attendere il giudizio di un critico del New York Times perchéil Costamolino faccia scalpore, ma tant’è. Dopo tutto già  altri prima di lui si sorpresero dei vini sardi, che vennero descritti più o meno così.

“Non conoscete il Nepente d’Oliena neppure per fama?

Ahi, lasso! Io son certo che, se ne beveste un sorso, non vorreste mai più partirvi dall’ombra delle candide rupi, e scegliereste per vostro eremo una di quelle cellette scarpellate nel macigno che i Sardi chiamano Domos de Janas, per quivi spugnosamente vivere in estasi fra caratello e quarteruolo.”

[adsenseyu1]

 


0 Comments

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *