Non è un caso che Claudia Zedda questo suo romanzo lo dedichi “alla Sardegna e a tutte le donne che la abitano, forti come un toro”.

Il primo romanzo di Claudia Zedda è una storia di Sardegna tutta al femminile, un po’ giallo, un po’ thriller, che fotografa l’Isola nei suoi dettagli paesaggistici, nei suoi luoghi magici, nelle sue tradizioni ataviche e lontane. E’ un susseguirsi di location incantevoli, che sembra di conoscere perfettamente e d’aver già visitato, ma anche un alternarsi di buoni profumi, personaggi dal carattere piuttosto definito e situazioni che ciascuno di noi potrebbe trovarsi a vivere. E Virginia, la protagonista del romanzo, vive una vera e propria avventura, immersa in una Sardegna fino ad allora sconosciuta.

Il racconto si apre con una misteriosa eredità, una cassapanca antica e polverosa all’interno della quale la protagonista troverà l’indizio di un passato familiare a lei sconosciuto. In una foto di famiglia Virginia intravede per la prima volta la giovanissima zia Luxia, della quale nessuno le aveva mai parlato.

Tutto il romanzo sarà un rincorrere le ultime tracce lasciate da questa misteriosa figura di donna, evaporata come fa la rugiada sotto i primi raggi del mattino. Magia, mistero, superstizione e tradizione la fanno da padroni e ben raccontano di una Sardegna che si crede morta, ma che vive ancora nel cuore di chi l’isola la conosce nel profondo.
Nel romanzo danzano con una sincronia sorprendentemente piacevole le vite di almeno cinque delle antenate di Virginia: Cecilia, Chiarella, Callina, Agnese e Lucia.
Non è un caso che Claudia Zedda questo suo romanzo lo dedichi “alla Sardegna e a tutte le donne che la abitano, forti come un toro”.
Duecento trentasette pagine, rilegate in una versione comodamente tascabile disponibile sia in formato ebook che in formato cartaceo, edito dalla casa editrice Condaghes.

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