Kampaoh: wild ma non troppo

By 0 No tags Permalink

Lo desidero intensamente e da un sacco di tempo: dormire in bosco.
Ascoltare la lingua che la natura parla di notte.

Forse non lo diresti, ma sono cresciuta in campeggio, quando i campeggi erano davvero esperienze di vita all’aria aperta. Cosicché quest’anno ho fatto qualcosa che non facevo da un sacco di tempo.

Dopo 20 anni sono tornata in campeggio ma l’ho fatto in una maniera incredibilmente aestetics. E no, non ho dormito in un bosco, ma mi ci sono avvicinata parecchio.

Le tende Kampaoh

Non so se le hai già viste, ma quando me le hanno proposte ho detto subito sì, perché una volta che Sardegna l’hai girata in lungo ed in largo, ma ancora la vuoi girare in alto ed in basso, l’alloggio fa la differenza. E le tende Kampaoh per me hanno fatto la differenza.

Non sono solo belle belle belle in modo assurdo. Non hanno solo il potere di farti sentire esploratrice per un giorno. Non sono solo super sostenibili (zero plastica al loro interno o quasi), ma sono anche incredibilmente spaziose ed attrezzate.

Dentro ci ho trovato (in ordine sparso): un frigo, due materassi comodissimi, lenzuola pulite, asciugamani, poltroncina e tavolino, attaccapanni e grucce, cassetta di legno con piatti, bicchieri e bicchieri, spugna e detersivo, macchinetta anti zanzare, tappeti in fibre naturali, ventilatore. All’esterno cassetta raccogli rifiuti, tappeto in fibre naturali, 4 sedie comodissime e tavolino.

E mi hanno consentito di dormire all’aria aperta e di rimanere a chiacchierare fino a notte fonda fra gli alberi con gli amici immersi in uno sbrilluccichio di lampadine e candele. Esperienza a cinque stelle!

Su Giudeu da visitare e mangiare

E già che ero nei dintorni di Pula ne ho approfittato tornare in una delle spiagge più belle dell’isola, Su Giudeu: bella da passeggiare, bella da fotografare, bella da guardare sopra e sotto (con maschera e boccaglio) e bella anche da esplorare visitando i due isolotti che puoi raggiungere anche a piedi o con poche bracciate (se il livello del mare è più alto).

A proposito: se ti stai chiedendo se Su Giudeu abbia a che fare con Giuda la risposta è no. Su Giudeu ha a che fare con un piccolo polpo che pare abbia scelto la costa come sua casa.

Su prupu giudeu, l’octopus longianus ha un posto di rilievo nel cuore dei Cagliaritani. Quando il polpo lo devono fare fritto su giudeu è la prima scelta. I suoi tentacolo sono più lunghi e meno grossi rispetto a quelli dell’octopus vulgaris, per cui diventano decisamente più croccanti. Ti racconto tutto ne Il ricettario delle Janas ed. Nor. Dacci uno sguardo.

Capo Spartivento e Bithia

Altre due tappe imperdibili e poco distanti da Su Giudeu sono il Faro di Capo Spartivento dove oggi sorge uno degli hotel più belli dell’isola. Sì pernottarvi costa un occhio della testa, ma prima o poi ce la farò. Deve essere un’esperienza da favola.

Altra tappa da non perdere è sicuramente Bithia, antica città che forse ha dato nome alle nostre di Bitie, le famose donne dotate di doppia pupilla che Francesco Alziator si è tanto premurato di descrivere approfonditamente. Tanto approfonditamente che decenni dopo una giovane antropologa, leggendo i suoi scritti ne è rimasta talmente tanto affascinata da iniziare una ricerca senza fine alla scoperta delle Bitie.

Sì, quella antropologa sono io e sulle Bitie ci ho scritto un intero libro: Janàsa.

E ora parliamone: chi mi consiglia l’alloggio wow più sorprendente di Sardegna?

No Comments Yet.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *